Normativa antisismica: come costruire oggi e i criteri generali
Il nostro Paese è un territorio caratterizzato da alta pericolosità sismica e perciò, quando bisogna costruire nuove strutture, è fondamentale che esse siano progettate per resistere alle sollecitazioni sismiche, proprio come prescritto dalle norme antisismiche.
Normativa antisismica: come si costruisce oggi
La normativa antisismica definisce quelli che sono i criteri per essere in grado di costruire e prevenire i danni, sia a persone che a cose, dopo un evento sismico.
Le Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC08), pubblicate nel 2008, affermano che per ogni costruzione ci si deve riferire ad una accelerazione di riferimento “propria”, a seconda delle coordinate geografiche dell’area di progetto e in base alla vita nominale dell’opera.
Attualmente, il testo a cui ci si riferisce per la progettazione di nuove strutture è il DM 14 gennaio 2008 (NTC08), nel quale sono definiti i principi per il progetto, l’esecuzione e il collaudo delle costruzioni.
Normativa antisismica: i criteri generali di progettazione
Il territorio italiano è suddiviso in zone soggette a diverso rischio sismico, Studio Ruggero Pulga, prima di tutto valuta il contesto in cui si dovrà procedere con la costruzione, analizzando il valore dell’azione sismica e le caratteristiche del sottosuolo.
Come affermato dalle NTC08, le costruzioni devono essere dotate di sistemi strutturali che garantiscono resistenza e rigidezza nei confronti delle due componenti ortogonali orizzontali delle azioni sismiche.
Le strutture soggette ad azione sismica devono anche essere progettate rispettando la gerarchia delle resistenze in grado di garantire alla struttura la caratteristica della duttilità ed evitando rotture fragili.
Le NTC08 indicano poi le caratteristiche che le costruzioni devono avere per ottenere il miglior comportamento sismico, specificando che le costruzioni devono avere struttura iperstatica caratterizzata da regolarità in pianta e in altezza, ossia devono sviluppare una pianta compatta e simmetrica in cui tutti i sistemi resistenti verticali, si estendono per tutta l’altezza della costruzione.
Un’altra particolare attenzione è da porre alla distanza tra costruzioni contigue, in modo da evitare fenomeni di martellamento.
E’ utile considerare in modo adeguato anche l’altezza massima degli edifici, la quale deve essere limitata, in base alle loro capacità deformative e dissipative e della classificazione sismica del territorio.
Anche per le strutture di fondazione l’attenzione è importante: esse devono resistere agli effetti risultanti della risposta del terreno e delle strutture sovrastanti, senza spostamenti permanenti incompatibili con lo stato limite di riferimento.
Le fondazioni devono quindi essere caratterizzate da un elevata rigidezza estensionale nel piano orizzontale e da un opportuna rigidezza flessionale.
Le norme infatti specificano che bisogna utilizzare un unico tipo di fondazione per una certa struttura in elevazione, a meno che essa non consista di unità indipendenti.
Soprattutto, nella stessa struttura, va evitato l’utilizzo contestuale di fondazioni su pali o miste con fondazioni superficiali.
Per concludere, è opportuno specificare il rispetto degli Stati Limite.
Dopo aver opportunamente applicato i seguenti principi, Studio Pulga ha a disposizione soluzioni tecniche pensate apposta per resistere ai terremoti.
Studio Pulga è da anni specializzato nella progettazione di costruzioni antisismiche nel pieno rispetto delle NTC08, garantendo strutture che assicurano la massima sicurezza di fronte ad un evento sismico: abitazioni, capannoni industriali, capannoni agricoli, e molto altro.
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